Festa dei Gigli, ecco cosa cambia

Fonte ilNolano.it – 27 gennaio 2010NOLA – Nasce la nuova Festa dei Gigli. Lo Statuto c’è già, e vi hanno lavorato 10 giuristi per due mesi. “Licenziato” a fine dicembre scorso, promette di essere tanto. Non solo un insieme di regole e capitolati, ma soprattutto un vademecum per la “giusta festa”. Che dia le linee guida affinché il rito più antico e celebrato della città bruniana riacquisti la propria valenza antropologica, artistica e culturale, da tempo sovrastata da quella religiosa e meramente folkloristica. Il Nolano.it ne ha parlato con uno degli artefici dello Statuto, l’avvocato Paolino Fusco, prima di tutto estimatore dei Gigli, poi relatore con altri colleghi delle nuove regole della festa. “Non si tratta di una mera bozza- spiega l’avvocato Fusco- ma di un testo completo e da emendare. Nasce da principi certi, segue precise logiche, arriva a ferme conclusioni”. Il mandato per la stesura di questa sorta di “costituzione” è stato dato direttamente dal sindaco Biancardi, ed è nato dall’esigenza di tutelare la Festa. Tutelarla prima di tutto dalle proliferazioni di feste analoghe in altri comuni dell’area nolana, e tutelarla da sé stessa. “L’obiettivo- spiega l’avvocato Fusco- è stato quello di difendere la Festa dall’esterno e dall’interno. Da un lato evitando la moltiplicazione di feste che la scimmiottano, dall’altro arginando fenomeni di degrado legati alla celebrazione stessa”. Dunque tutela del marchio Giglio, e norme fisse su orari, struttura, gara tra paranze. “Dopo le prime riunioni, il sindaco Biancardi ci ha dato un compito in più- spiega l’avvocato Fusco- ovvero quello di arrivare alla compilazione dello statuto della Fondazione, che andrà a sostituire l’Ente festa, consentendo di immettere nel comitato di gestione anche Provincia di Napoli e Regione. Questo sia per dare maggiore rilevanza alla festa, sia per consentire minori condizionamenti esterni”. Il primo cittadino ha inoltre chiesto al comitato che la presidenza del consiglio di amministrazione dell’ente spettasse al sindaco di Nola. In un primo momento si era optato per un Cda apolitico ed autonomo dall’amministrazione. 

Le misure del Giglio . Questo è sicuramente uno degli aspetti più interessanti dello Statuto elaborato dal comitato tecnico scientifico. Oggi si ha un Giglio “leggero”, costruito in minima parte con la cartapesta. I giuristi sono andati a recuperare una delibera del 2002, la numero 13, che già fissava misure standard per le macchine della festa, ma che è rimasta da allora lettera morta. “Noi abbiamo richiamato la delibera nello Statuto- spiega Fusco- L’intento è quello di avere un Giglio più robusto e con maggiore uso della cartapesta che valorizzi il grande lavoro dei cartapestai nolani, e che, essendo più pesante, vada inevitabilmente ad influire sulle esibizioni delle paranze”, interrompendo le “prove di forza” che lo caratterizzano attualmente, e che incidono anche sugli orari della manifestazione. La delibera stabilisce pedissequamente le misure delle diverse sezioni in cui è suddiviso il Giglio. 
Il Giglio non è un giocattolo. Preservare la nolanità del rito, questo un ulteriore obiettivo del comitato tecnico scientifico. Partendo dal Giglio come simbolo antropologico, oltre che religioso. “Questo è il filo rosso dell’intero nostro lavoro- afferma l’avvocato Fusco- il recupero del Giglio, che non va più inteso come un giocattolo”. Il preambolo dello Statuto in questo senso è chiarissimo: “La Festa ha origini nella città di Nola e ne è patrimonio antropologico e culturale, artistico e religioso”. La Festa non è solo omaggio a San Paolino, ma anche rito legato agli elementi della terra, e soprattutto è espressione artistica. “Abbiamo così cercato di recuperare l’originalità e l’originarietà”. 
La Festa è una sola. Una commissione permanente di giuristi vigilerà sulla Festa. Sia sul comportamento delle paranze, e quindi sull’ottemperanza a quanto previsto dallo Statuto, sia sulla tutela del Giglio “agendo, se del caso, in giudizio”. Il problema riguarda l’uso “non autorizzato” che altre comunità dell’area nolana fanno della macchina, che storicamente è nata a Nola. Un esempio è stata la ballata del Giglio di Brusciano a Padova. “Bisogna porre degli argini a questi episodi- afferma l’avvocato Fusco- Un sistema è anche quello di garantire che le botteghe artigiane possano godere di finanziamenti” così da evitare che debbano mettere a disposizione la loro maestria al di fuori di Nola. “Per questo motivo- afferma l’avvocato- bisogna coinvolgere ancora di più le botteghe”. Si era anche pensato di farle diventare dipendenti dal comune di Nola, discorso però ancora lontano. L’articolo 10 dello Statuto prevede inoltre il Giglio come “bene artistico e culturale” al fine di impedirne la riproduzione. E su questo argomento si sta già avviando una intesa con il Ministero dei beni culturali, che va ad intrecciarsi con l’eventuale riconoscimento Unesco. Ottenendo il placet ministeriale e addirittura la tutela Unesco, si arriverebbe a “coprire” i Gigli con una sorta di diritto d’autore, che impedirebbe di farne scempio. 
La Festa. La materia relativa agli orari ed allo svolgimento dei festeggiamenti sarà delegata a regolamenti attuativi non ancora estesi. Ma, chiarisce Paolino Fusco “a nostro avviso occorre ripristinare la macchina originale. Il Giglio oggi è stato alleggerito per consentire più “acrobazie”, così allungando la festa. Un Giglio più pesante comporterà una inevitabile riduzione degli orari”. “Questa- conclude l’avvocato- deve diventare una festa gentile, elegante e che rispetti i nolani in tutte le loro fasce sociali ed esigenze”. Dal malato all’anziano, nessuno deve essere escluso dalle celebrazioni a causa del tour de force delle paranze

 

 

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