Apolito punta sul dialogo per migliorare la Festa

 

Paolo Apolito, neo Direttore Artistico della Festa dei Gigli, è stato ufficialmente presentato alla cittadinanza nella giornata di ieri, 28 febbraio, in un incontro tenutosi presso la sede della Fondazione Festa dei Gigli, in via Merliano. L’antropologo originario di Salerno, classe 1947, Professore Ordinario all’Università di Roma Tre, prende il posto del dimissionario Roberto De Simone, che aveva lasciato l’incarico a pochi giorni dalla ballata del 2014, il suo mandato durerà per due anni.

 

A presentare il nuovo direttore artistico è lo stesso Presidente della Fondazione, l’avvocato Raffaele Soprano: “Apolito è un nome che si presenta da solo, è un profondo conoscitore della Festa dei Gigli e delle feste popolari, sfondiamo con lui una porta aperta” – ha esordito Soprano – “Lo attende un lavoro complesso, ma siamo sicuri che saprà risolvere tutte le dinamiche che ruotano attorno alla Festa”.

 

“Apolito si muove nel solco della precedente direzione artistica” – continua Soprano –  “Riteniamo che vadano esaltati gli aspetti culturali della Festa dei Gigli, nell’ambito di internazionalizzazione della Festa che è iniziato con il riconoscimento UNESCO e che sarà in grado di produrre una nuova e diversa economia territoriale con l’apporto di nuove forze e nuove energie alla comunità Nolana, facendo scoprire che intorno alla Festa si può creare un indotto che può durare tutto l’anno e non deve limitarsi unicamente alla settimana della Festa”.

 

Presente all’incontro anche il primo cittadino di Nola, Geremia Biancardi, che sottolinea l’importanza della “Rete” ed i suoi progressi: “Abbiamo un tavolo permanente presso il Ministero dei Beni Culturali, formato dai sindaci delle città che fanno parte della rete, che proprio ultimamente ha ricevuto dallo stesso Ministero un finanziamento di 200 mila euro per le quattro città, Nola ha proposto che la somma rimanga a Roma affinché si possa cominciare un piano di comunicazione che punti a promuovere la Festa”.

 

Biancardi evidenzia inoltre l’importanza di preservare le tradizioni che la kermesse porta con se: “Il Direttore Artistico sa bene che la Fondazione a giugno è stata costretta a sporgere due denunce penali contro la rivista “Panorama” e contro il TG1, perché di sovente capita che la nostra festa venga scambiata con altre feste dei gigli che, a mio avviso, nulla devono avere a che fare con la nostra, noi abbiamo fatto un percorso virtuoso e ci siamo legittimati, dobbiamo difendere il nostro riconoscimento”.

 

 Il primo cittadino poi comunica un nuovo intervento a tutela della Festa: “Per le paranze che verranno a Nola, ho scritto alla Prefettura che dovrà verificare se le paranze hanno contaminazioni criminali o camorristiche, siamo arrivati ad un punto in cui un tonfo per noi sarebbe irreversibile, noi tutti dobbiamo tutelare la Festa dei Gigli di Nola”.

 

Apolito si presenta (guarda il nostro servizio video qui) quindi al pubblico presente: “Nei giorni in cui era trapelata la notizia del prestigioso incarico che mi è stato dato, ho avuto modo di parlare con alcune mie conoscenze, nolane e non, e devo dire che tutti quanti mi hanno invitato ad aver paura di questo incarico, io purtroppo, costituzionalmente, non riesco ad avere paura, sono coraggioso, ma molto prudente”.

 

“In questa festa – continua Apolito – “so che non devo mettere la mani come se dovessi stravolgerla, la Festa riguarda la comunità nolana, questo non vuol dire rassegnarsi con passività alle cose che non vanno, la parola d’ordine del mio orientamento è “CONDIVISIONE”, una festa così importante non può essere abbandonata ad una specie di automatismo della rassegnazione, tutti sono innamorati della festa, ed in virtù di quest’amore bisogna fare in modo che le persone trovino la capacità di dialogo, di discutere del patrimonio comune che hanno e lavorare perché migliori e non peggiori”.

 

L’antropologo punta tutto sul dialogo tra i vari protagonisti della Festa, che incontrerà nelle prossime settimane: “La comunità nolana va investita di un grande lavoro di riflessione su se stessa e sulla festa, a partire dalla sua storia e dal riconoscimento UNESCO. Nola ha una forza che non ha quasi pari e analoghi in Europa, per trovare qualcosa di così forte bisogna andare a cercare con il lanternino, da questo punto di vista credo che tutti possiamo fare uno sforzo in più per rendere Nola davvero quella vetrina che merita”.

 

L’antropologo si è detto infine disponibile ad incontri settimanali con tutti i protagonisti della kermesse, compresi i cittadini che vorranno esporre dubbi e idee: “Anche la persona che sta sul balcone a guardare è un protagonista della festa, perché senza quella persona che guarda, il cullatore che trasporta il giglio sarebbe meno forte”.

 

 

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