San Felice, la vita
La leggenda vuole che un giorno il giovane Felice liberò con la sua preghiera due uomini indemoniati. In seguito a questo episodio, il governatore di Nola Archelao, pressato dai sacerdoti pagani, lo arrestò per interrogarlo presso il tempio. Felice levò allora una preghiera e una profonda voragine inghiottì l’edificio. Così Archelao si gettò ai suoi piedi e, convertitosi al Cristianesimo, gli chiese di essere battezzato, con lui tutta la popolazione si convertì e Felice fu nominato primo vescovo di Nola.
La leggenda dei leoni
Nell’anno 95 d.C. fu arrestato dal Prefetto Marciano durante le persecuzioni cristiane. Si racconta che Felice sia stato dato in pasto ai leoni i quali, con meraviglia dei presenti, indietreggiarono davanti a lui. Fu poi gettato in una fornace di carboni ardenti, ma all’istante Felice si liberò dalle catene e una pioggia fitta spense le fiamme. Il Prefetto lo fece allora appendere a testa in giù e, dopo tre giorni di torture, lo fece decapitare: era il 15 novembre dello stesso anno.
Il corpo fu seppellito di nascosto all’interno di un pozzo, intorno al quale fu edificata in seguito la cappella che diventerà poi la Cattedrale di Nola, dove riposano ancora oggi le spoglie del santo.
Il culto
A Nola i festeggiamenti in onore di san Felice si tengono annualmente il 15 novembre di ogni anno. Durante la rituale processione, viene portato a spalla per le strade cittadine un busto argenteo raffigurante il santo.
Il miracolo della Manna
Il giorno della festività, un liquido rugiadoso detto “Manna” scorre in un calice attraverso una fessura del muro oltre il quale è seppellito San Felice. Oggi, così come in passato, i nolani traggono buoni auspici dal ripetersi di questo avvenimento.
Il prodigio della Statua
Tra i numerosi miracoli attribuiti a San Felice, si narra che il 26 aprile 1872, durante l’eruzione del Vesuvio, il volto e il braccio della statua di marmo raffigurante il Santo si contorsero irreversibilmente sulla sinistra, proteggendo la città dalla minaccia della nube di cenere e lapilli. Il 15 novembre dello stesso anno, il miracolo fu proclamato dall’allora vescovo di Nola dopo il regolare processo canonico.
NOTE BIBLIOGRAFICHE – Articoli tratti da Wikipedia