Sono passati 415 anni dalla morte del nolano più famoso al mondo. Il 17 febbraio del 1600 Filippo Giordano Bruno moriva a Roma, nella Piazza di Campo de’ Fiori. Il frate domenicano che fu scrittore e filosofo, nacque a Nola nel 1548 e fu condannato al rogo per le sue teorie sull’infinità dell’universo e le sue convinzioni sulle Sacre Scritture e sul Cristianesimo, che portarono la Chiesa Cattolica a giudicarlo come eretico. Le sue filosofie aprirono la strada ad una vera rivoluzione scientifica, in particolare per alcune sue idee nella cosmologia e sul concetto di multiverso, è considerato, per le motivazioni della sua condanna a morte, un martire del libero pensiero.
Oggi Nola ricorda il suo figlio più illustre.