Gigli, da Nola al mondo intero

Fonte : ilNolano.it del 1 marzo 2010

NOLA – Riprende il cammino verso l’Unesco. Il viaggio, intrapreso nel 2006 dalla città dei Gigli assieme agli altri comuni italiani che celebrano feste con macchine a spalla, ha vissuto sabato 27 febbraio, a Nola, uno degli snodi principali per il raggiungimento della meta, ossia il riconoscimento come patrimonio intangibile dell’umanità. Gubbio, Sassari e Viterbo, ospiti del sindaco Biancardi e dell’assessore Maria Grazia De Lucia, nella chiesa dei SS. Apostoli per rinnovare l’impegno preso con il protocollo d’intesa firmato dalle città ormai quattro anni fa e definire e chiarire alla collettività le possibilità e le difficoltà di questo obiettivo. Unanime la volontà di impegnarsi a presentare la candidatura all’Unesco entro il 31 agosto 2010, termine stabilito dall’organizzazione internazionale, volontà espressa dall’assessore ai beni culturali di Viterbo, Vito Maria Guerriero, e dagli amministratori sassarese ed eugubino, entrambi assenti dell’ultimo minuto. Determinata anche Nola, come ha detto il sindaco: “E’ un percorso tortuoso, non facile, ci tenteremo con tutte le forze perché è l’unica possibilità che la festa ha di ottenere questo riconoscimento”. L’incontro, organizzato dal Comune di Nola con l’ausilio delle associazioni La Contea Nolana, Gli Innamorati della Festa, Meridies e Premio Paoliniano, ha visto tra i suoi protagonisti un esperto di feste popolari, quale l’antropologo dell’università di Salerno Paolo Apolito e la dottoressa Patrizia Nardi, promotrice del protocollo d’Intesa tra le città delle macchine a spalla, che ha portato i saluti e le scuse del presidente della Commissione Nazionale Unesco, Giovanni Puglisi, atteso tra gli ospiti e poi impossibilitato a venire. La Nardi ha ripercorso il passato dell’Intesa, illustrando i momenti di incontro avvenuti tra le comunità e le motivazioni di questa vicinanza culturale tra i gigli di Nola, i candelieri di Sassari, i ceri di Gubbio, la macchina di S. Rosa di Viterbo e la Varia di Palmi, che fino a poco fa ha condiviso questo percorso. Una riflessione critica sulle feste in questione e sulla candidatura, che si apprestano a fare, è stato invece il contributo del professore Apolito: “L’Unesco è legato ad una concezione sicuramente discutibile di patrimonio culturale immateriale. La rete sta mostrando una possibilità che non è interamente prevista ma nemmeno esclusa, cioè che le comunità, oltre a salvaguardare le loro tradizioni, aprano un dialogo tra di loro”. Un dialogo che c’era ma che deve incrementarsi, è questa la promessa ultima tra gli interlocutori della serata, congedati dal moderatore, Michele Sibilla, con l’annuncio del prossimo appuntamento “…verso l’Unesco”, atteso per i mesi a venire a Gubbio.

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