Un colpo al cuore, come si dice in gergo giglistico riferendosi al giovedì successivo alla Festa, quando i nostri giganti vengono scaraventati in piazza per fare posto alla nascente festa dell’anno che verrà. Così è arrivata questa atipica domenica, attesa sin dal 23 giugno del 2019.
I gigli non hanno percorso le strade del centro storico ma la festa non si è fermata, come mai ha fatto negli anni, di generazione in generazione.
Sentite e partecipate le funzioni religiose che si sono svolte in Cattedrale, con ordine e rispetto delle norme anti Covid, con la presenza costante dei Gonfaloni rappresentativi delle corporazioni di arti e mestieri, titolari degli otto gigli e della barca, presenti in Cattedrale per tutto il mese grazie alla collaborazione tra i Maestri di Festa e la Compagnia di San Paolino.
Una città che all’udire il suono delle prime campane di giugno si inebria di fede e di cultura della tradizione, onorando il suo Santo Protettore, patrono dell’accoglienza, e apre le braccia al mondo: grazie alla Pro Loco Nola Città d’Arte che con ultraquarantennale esperienza ha accolto quanti in questo periodo sono rientrati a Nola per l’occasione, quanti vi giungono dai paesi del circondario, oltre che turisti e visitatori incuriositi da una tradizione che hanno potuto conoscere per mezzo di un percorso multimediale guidato.
Una Nola imbandierata ed ornata di rivestimenti in cartapesta, memoria dei gigli degli anni passati, dalla Fondazione Festa dei Gigli e dalle bandiere offerte dall’associazione Mamma Nola.
“Un tempo un po’ inusuale quello che stiamo vivendo” ha detto Luca De Risi, il referente della comunità festiva nolana per la Rete delle grandi Macchine a spalla Patrimonio UNESCO “che grazie alla collaborazione di tutti ha prodotto ambiti che hanno certamente richiamato la bellezza e la presenza della Festa anche nella sua assenza. La nostra comunità, pur senza lo svolgimento della Festa e con l’amarezza nel cuore, ha dimostrato di avere la forza di organizzare, nel rispetto della normativa vigente, belle iniziative tese al recupero ed alla cura delle nostre tradizioni da tramandare alle giovani generazioni.
Un plauso va quindi alle associazioni che si sono impegnate. Sono stati eventi preparati nonostante le difficoltà logistiche e temporali, ma la volontà è stata più forte di qualsiasi cosa. Nola è Viva insomma e, pur senza una Festa da guardare, ha celebrato nel suo intimo la Festa Eterna!”
Infatti, non sono mancate le iniziative sul web, come la lettura degli scritti di Paolino e i racconti sulla festa degli storici addetti ai lavori, promossi dalla Pro Loco sui social network con l’hastag #valorizziamolafestaimmateriale e non sono mancate le iniziative dal vivo: il Centro di Documentazione Visiva sulla festa allestito presso lo storico edificio delle carceri dall’Associazione Contea Nolana, la mostra dei Gigli in miniatura esposti presso la sala Ottaviano Augusto grazie al Movimento Piazza d’Armi, la presentazione della Rassegna Stampa di Luigi Fusco sulla Festa Eterna a cura del Centro Studi De Gasperi e della Pro Loco Nola Città d’Arte e quella del 39° annuario “i Gigli di Nola” la cui redazione con la Compagnia Teatrale Pipariello non si è mai fermata.
Per onorare Paolino da Bordeaux non potevano mancare le iniziative dedicate all’arte, come la campagna per il restauro della antica statua lignea raffigurante la madonna assunta promossa dall’associazione Amiamola, ed alla solidarietà, come la maratona “non lasciare indietro nessuno” corsa dall’Atletica Nolana in questo difficile tempo di pandemia.
“Una comunità viva e vivace” ha dichiarato Patrizia Nardi, responsabile tecnico-scientifico della Rete e del Progetto UNESCO “che anche in questa circostanza così difficile ha rappresentato plasticamente l’attaccamento e l’osmosi con una festa millenaria che proprio grazie alla vitalità e all’attenzione e cura della sua comunità è arrivata, quasi intatta nel suo rituale, in questo inizio di terzo millennio. Sono molto soddisfatta di questa capacità straordinaria dei nolani di trarre, dalle criticità, spunti di opportunità. Forme di resilienza che sono tipiche delle popolazioni del Sud Italia, preparate più di altre a fare di necessità di virtù. Un po’ lo stesso leitmotiv della Rete, in tutte le sue componenti, in questo momento che non è più drammatico, ma continua ad essere difficile. Con il Mibact, stiamo lavorando ad un bellissimo progetto di restituzione alle comunità di materiali audiovisivi che le riguardano, che avrà la forma di evento culturale innovativo, in tempo di Covid, e che coinvolgerà le piazze delle feste delle città della Rete molto presto nelle forme adeguate e consentite. Un modo per ringraziare queste comunità che sono il cuore delle feste, le stesse che hanno fatto e continueranno a fare un percorso virtuoso nel contesto della Rete e nella proiezione nazionale ed internazionale”.
Per questo giugno senza Gigli, anche il Presidente di GRAMAS fa giungere il messaggio suo e di tutte le comunità della rete: “In questa circostanza particolare, l’Associazione della Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiana che rappresenta le comunità festive non può che essere vicina all’intera comunità nolana. La custodia delle antiche tradizioni”, continua Raimondo Rizzu, “è assicurata con continuità dalle componenti laiche e religiose che organizzano la festa, in tutte le sue fasi. Componenti che ritroviamo in tutte le città afferenti alla Rete delle Macchine a Spalla che si esprimono con i sentimenti di fede verso i nostri santi patroni. Aspettando il prossimo anno, affidiamoci all’intercessione di S. Paolino affinché tutti con consapevolezza possiamo prepararci nel vivere le emozioni della festa, nello spirito comunitario che ci accomuna”.
Una comunità che guarda avanti, quella nolana, che con immutata passione invita il mondo intero alla processione dei gigli e della barca in onore di San Paolino del prossimo 27 giugno 2021.